Consiglio Pastorale del 21 gennaio 2014: un incontro fraterno e cordiale col nuovo Vescovo


Alle 19:30 nel salone parrocchiale si è tenuto il Consiglio Pastorale, presieduto eccezionalmente dal nostro nuovo Vescovo Vicario per la zona ovest di Roma, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Paolo Selvadagi.

Nel presentarlo ai membri del Consiglio ed ai rappresentanti di tutti i gruppi parrocchiali, Padre Mariano ci ha da subito manifestato con simpatia la preferenza del Vescovo a farsi chiamare Don Paolo.

Abbiamo aperto la riunione con un momento di preghiera comunitaria: dapprima il Salmo 40 (…Ho sperato nel Signore ed egli su di me si è chinato…) quindi gli Atti degli Apostoli 2, 42-45 (Tutti erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna…), per chiudere con la benedizione episcopale.

Prende poi la parola Rinaldo, il nostro Diacono, per dare il benvenuto a Don Paolo ed esprimergli la gioia di tutti i presenti e dei parrocchiani per la sua visita e la sua nomina. Il nostro Consiglio è stato esteso per l’occasione – che oltre ai i collaboratori più stretti del Parroco – anche a numerosi rappresentanti di tutti i nostri gruppi presenti in Parrocchia.

Rinaldo racconta quindi come sin dal suo arrivo Padre Mariano abbia impostato un progetto pastorale, in armonia con quello diocesano, basato su due elementi cardine di cui il primo è riassunto nel motto “Riscopriamoci fratelli per incontrare Cristo”: su tale idea abbiamo lavorato i primi anni per far stare assieme i fratelli il più possibile,  così da incontrare Cristo. Negli anni successivi siamo poi passati al secondo motto ispiratore, “Incontriamo Cristo per conoscere i fratelli”, ossia partendo da una vita illuminata dall’esempio di Cristo abbiamo cercato di giungere ad un livello di amicizia fraterna più approfondita e consapevole. Il fine è amarci come Cristo ci ama, diventare amici intimi e non più solo conoscenti, portare la comunione fraterna dentro e fuori la Parrocchia. Tale fine è stato esteso a tutto il popolo, non solo a chi già frequenta ma anche i meno assidui, con incontri mensili importanti sul territorio e fuori dalla Chiesa, alcuni ritiri spirituali nei tempi forti di Natale, Pasqua e chiusura d’anno, ed anche nei pellegrinaggi dove si è cercato di vivere assieme qualche giorno in viaggi più e meno lontani.

Si passa quindi a presentare i vari rappresentanti dei Gruppi, primo tra tutti Benedetto, il nostro contabile decano nonchè consigliere economico del Parroco, molto attivo e con una solidisima esperienza alle spalle maturata allo IOR. Entro la pastorale giovanile ci sono poi i catechisti per la preparazione ai vari sacramenti, il responsabile dei nutrito gruppo dei ministranti, il gruppo degli adolescenti.

A questo punto si inserisce il nostro Vescovo, prendendo spunto dal citato gruppo dei nostri 30 piccoli ministranti capitanati con energia da Francesco: avendo a suo tempo retto i lavori del Centro Diocesano Ministranti, ha di persona partecipato al favorevole vaglio della questione se nella liturgia i più piccoli fossero comunque una presenza qualificante, senza limitarsi agli adulti, così da poterne mettere in luce ed apprezzare la semplicità. Chiede quindi che siano gli stessi rappresentanti dei gruppi via via citati a parlare della propria esperienza.

Per la Prima Comunione, Luciana illustra come il primo anno venga presentato il rinnovo delle promesse battesimali e l’avvio della formazione cristiana, il secondo anno vede la Prima Confessione dopo il periodo di Natale e quindi a Maggio la Prima Comunione. C’è una sola classe per anno, essendo un quartiere non particolarmente prolifico, ed essendovi talvolta delle distribuzioni di ragazzi anche nelle parocchie limitrofe.

Il primo anno della Cresima vede frequentare 15 ragazzi, come pure il secondo anno, e solo il terzo anno si giunge al Sacramento della Cresima dopo aver approfondito il valore del dono dello Spirito Santo. Quest’anno il gruppo è stato parricolarmente affiatato, grazie alla pasione profusa da Lucetta. In genere, laCresima è fissata alla domenica del Cristo Re, naturalmente compatibilmente agli impegni del Vescovo, che sin d’ora è perciò invitato.

Don Paolo racconta quindi che ben conosce la nostra zona e Prati, perchè è quest’ultimo il suo quartiere di nascita, e solo da più grande si trasferì con la famiglia alla vicina Balduina, assitendo tempo per tempo alla consacrazione delle sue parrocchie dalla prima, la Stella Mattutina sorta su un terreno regalato dalle suore, quindi San Pio X, e poi San Fulgenzio e Santa Paola (dove ha celebrato messa fino a pochi anni fa). Monte Mario ha sempre portato naturalmente i suoi abitanti a scendere sino a Prati per andare nei suoi cinema, o a passeggio, od al mercato Trionfale, e le strade parallele della Balduina han reso più facile il trasferimento dei fedeli da una parrocchia ad un’altra sulla scia delle simpatie estemporanee per l’uno o l’altro parroco, per cui ben comprende il fenomeno che anche a Borgo fa migrare talvolta i nostri ragazzi e le loro famiglie per il Catechismo. Ciò detto, i quartieri vicini di Bravetta e Casetta Mattei han portato alla luce dei parroci eccezionali, che han entusiasmato le comunità e reso concreto il sogno di un futuro migliore per la Chiesa nel nostro territorio.

Giusy con Mauro e Fabrizio presentano quindi il lavoro che stanno svolgendo con il gruppo degli adolescenti post Cresima,  composto da 15 ragazzi, senza un programma predefinito o distinzioni per fasce d’eta, visto il numero ancora limitato, ma solo una festa di accoglienza ad inizio anno liturgico per accogliere i neo cresimati, e poi incontri amichevoli e conviviali in cui parlare degli eventi di tutti i giorni, dei dubbi adolescenziali e dei temi di interesse generale. Anche qui il nostro Vescovo Don Paolo presenta la propria esperienza di parroco, dove i neo cresimati erano accolti in un primo gruppo da quelli che si erano cresimati l’anno prima, che poi l’anno successivo passavano a quello dei più “grandi” e a loro volta i ragazzi del primo anno passavano ad accogliere i novizi. E’ d’accordo nello sviluppo della piena creatività nel dar corpo al gruppo degli adolescenti, pur suggerendo – quando i tempi saranno più maturi ed il gruppo più consolidato e nutrito – di stimolare l’approccio alla preziosa spiritualità carmelitana. E’ utile infatti approfittare dell’esperienza, tecniche e metodologie già comprovate ed efficaci.

Parla Franco quindi del gruppo dei Ministri Straordinari dell’Eucaristia, 8 in tutto, impegnati in una formazione continua con Padre Claudio ed una mappatura dei malati ed anziani che non potendosi recare in Chiesa chiedono la visita a domicilio. Si auspica la partecipazione nelle visite di rappresentanti anche degli altri gruppi, essendo molto apprezzate le manifestazioni di interesse dei parrocchiani da parte di chi vive solo o non vede altri che gli stretti familiari. In tale elenco ci sono circa 55 nominativi.

Passano la soglia di casa dei parocchiani soli, malati ed anziani anche i partecipanti alla Legio Mariae, 7 persone, per portare conforto, dare ascolto e proporre la parola di Dio e la preghiera, sempre due a due. Frequantano anche una Casa Famiglia in Via dei Gracchi e una in Piazza dei Quiriti, dove ci sono anziani senza casa. Il lunedì si trovano assieme al vice paroco Padre Jossif per la preghiera ma anche per la distribuzione logistica dei compiti. Alcuni sono anche volontari ospedalieri all’Ospedale Santo Spirito ed a Villa Betania.

Rinaldo parla poi del Gruppo Liturgico, composto da 7 membri, che si riuniscono soprattutto in occasione delle celebrazioni nei momenti forti dell’anno, ma anche per la Festa della Madonna del 16 Luglio. Quindi Giuseppe parla del coro, che viene seguito da lui, dalla moglie Nerina e da Padre Jossif: stanno preparando un bel gruppetto, riportandolo in vigore dopo qualche anno di “stanca”. L’obiettivo è far cantare quanto più possibile il popolo, con canti scelti perchè coinvolgenti e noti a tutti. Si è pure iniziato qualche esperimento con le voci bianche dei bambini del catechismo, soprattutto nelle feste più importanti dell’anno.

Ci parla quindi Rosamary del Gruppo Teatrale che ha sede nel piccol teatro sotto la Chiesa, una realtà amatoriale ma consolidata da anni di attività, con cui vengono portate in scena 2 o 3 spettacoli l’anno il cui ricavato è tutto devoluto in beneficienza per la Parrocchia. Anche con i bambini del Catechismo da un paio di anni si è organizzato un laboratorio teatrale, che l’anno scorso ha portato in scena lo spettacolo su San Filippo Neri “Preferisco il Paradiso”, con apprezzata replica alla festa della Madonna in piazza a Luglio, e quest’anno lo spettacolo “Una luce alla finestra” recitato il giorno dell’Epifania.

Ci sono poi le silenziose e discrete Signore del gruppo Chiesa Casa Mia, che curano il decoro, gli addobbi e la preparazione della Chiesa : anche qui Don Paolo ricorda con affetto questo preziosissimo ruolo che quando era parroco nella Chiesa di San Giovanni Crisostomo aveva totalmente delegato ad alcune parrocchiane (contrariamente al precedente Parroco molto bravo nel far da sè le decorazioni floreali), le quali tanto si erano appassionate al predisporre gli addobbi  da iscriversi, addirittura a sua insaputa, ad un corso di formazione presso le Suore Pie Discepole sulla via Prenestina. Quando poi lui si era recato da queste Suore per un incontro, le aveva trovate lì con sua grande sorpresa!

Ci parla poi Stefano, Priore della Confraternita dello Scapolare della Madonna, con 60 membri tra uomini e donne (quest’ultime sono 13 e si sono aggregate dopo la venuta di Padre Mariano). Si trovano ogni seconda Domenica per la messa assieme e la formazione grazie a Padre Claudio. La speranza è di veder crescere il numero dei giovani perchè al 16 Luglio il trasporto della statua è particolarmente gravoso, ed i confratelli hanno quasi tutti una certa età!

Per il Terz’Ordine Carmelitano ci sono Maria ed Elisabetta: sono una quarantina di persone e stanno crescendo con molte giovani. Guida la loro formazione Padre Gerardo, che evidentemente attira come miele le nuove leve!

Nella Parrocchia esercita il suo prezioso ruolo di Esorcista Padre Vincenzo, che ogni giorno vede 30-40 persone in un locale un po’ separato per discrezione. Mentre svolge i riti un piccolo gruppo di oranti lo sostiene in un salottino poco distante: sono in tutto 18 persone di ogni ceto sociale, compresi professionisti, personaggi pubblici o dello spettacolo. Le loro preghiere vengono percepite ed infastidiscono molto i “pazienti” di Padre Vincenzo, implorandolo di zittirli anche se il gruppo di preghiera si trova a parecchie stanze di distanza!

Padre Mariano presenta poi la comunità carmelitana, composta da 8 sacerdoti che oltre a lui ed ai già citati Padri Jossif, Claudio e Gerardo vede presenti Padre Bruno Secondin, con i frequentatissimi incontri della Lectio Divina che tanta gente anche da fuori richiama ogni 15 giorni al venerdì sera, e Padre Desirè che sta affiancandosi in varie attività tra un impegno e l’altro. In Chiesa sono presenti 2-3 sacerdoti ogni giorno per le confessioni.

Presenta quindi il Cammino Neocatecumenale Bruno, con tre comunità presenti in parrocchia di cui la prima ha ben 24 anni. Lo scopo è evangelizzare la periferia della Parrocchia, chi non frequenta da tempo eppure desidera riapprocciare la fede, ed a questi è destinata la catechesi di due mesi che già il prossimo mese verrà annunciata. Dopo tale esperienza, finalizzata a riscoprire il dono del battesimo e dello Spirito Santo, completata la propria formazione i neocatecumenali possono mettersi proficuamente a servizio della Parrocchia. Anche qui Don Paolo ha una personale esperienza da condividere, come parroco della Chiesa della Natività, i cui gruppi neocatecumenali han fruttificato addirittura formando all’estero nuove comunità.

Per la Caritas c’è Elisabetta, che assieme al Banco Alimentare e alla raccolta effettuata dal gruppo degli adolescenti è riuscita a dare 140 pacchi di alimenti sia secchi che freschi ai poveri della Parocchia ogni 15 giorni. La tipologia degli assistiti varia dagli anziani, ai senza tetto, ai disoccupati, ai separati, alle famiglie, e non viene dato solo cibo ma anche vestiario. Chi arriva è spesso cupo e angosciato, ma oltre alle buste viene scambiata qualche parola, si ascolta e si dà conforto cosicchè le persone sempre escono dal centro con un sorriso. C’è anche settimanalmente una psicologa, e a breve inizierà a collaborare anche una avvocato, così da poter aiutare meglio nelle difficoltà chi non ha risorse. Per il Centro d’Ascolto la fondatrice e pilastro portante è Rossella, conosciuta nel Borgo da tutti, tanto che a lei spesso si rivolge chi a bisogno, non avendo coraggio di parlae direttamente col Parroco. Nel centro viene raccolta la domanda di lavoro, e recentemente tramite Internet fornita assistenza per cercare le offerte in rete, con una idea sviluppata e concretizzta nella Parrocchia stessa di trovare una lista di siti più utili alla ricerca del lavoro.

Tra gli informatici, Roberto e Mario hanno recentemente ammodernato il sito, rendendolo veicolo di notizie e colloquio tra fedeli e Parrocchia: tra le novità, in questi giorni parte una newsletter per aggiornare i parrocchiani sulle novità.

La Pastorale Familiare viene seguita da Padre Mariano assieme a Nadia e Rinaldo, e fulcro ne è il Carmelo Domestico che con tanti anni di esperienza segue le coppie sposate con o senza figli,  giunte nel gruppo a volte in esito al corso di preparazione al Matrimonio a volte dopo quello di preparazione al Battesimo. La stessa squadra si dedica anche alla preparazione al Matrimonio ed al Battesimo, ed in questo secondo caso sono affiancati anche Lorenzo e Daniela. Mensilmente il Parroco tiene inoltre incontri formativi per i genitori dei ragazzi del Catechismo: l’anno scorso si è tenuto il corso “Come essere genitori efficaci” mentre quest’anno la proposta è “Come amare i nostri figli”.

Il gruppo delle Cresime degli Adulti vede impegnati Bruno e Laura, ed ogni anno ci sono almeno 3-4 persone nuove a chiedere tale sacramento, peccato che poi tornino nell’ombra.

Don Paolo confida di aver molto apprezzato la scelta del brano degli Atti degli Apostoli nella lettura introduttiva all’incontro perchè la comunità iniziale di Gerusalemme è la guida ideale delle nostre Parrocchie, ed anche il programma generale con cui negli anni si è proceduto a formare una comunità unita, affiatata e prolifica. C’informa poi che il campo del Catechismo per la preparazione del Battesimo è stato esaminato recentemente dalla Chiesa, per verificare se potesse bastare rispondere alle tantissime richieste di genitori anche non frequentatori della vita parrocchiale, fedeli superficiali che dopo tale sacramento non portano avanti una formazione cristiana sufficiente, o non piuttosto stimolare e chiedere ai genitori una maggiore consapevolezza e partecipazione, assicurando loro una coppia di riferimento anche per il futuro, una famiglia cristiana con cui poter fare amicizia, da frequentare e con cui essere accompagnati ad un itinerario di fede, magari anche proponendo corsi di formazione che coinvolgano i catechisti. Il punto non è quello di chiedere loro la regolarità di frequenza della Chiesa, ma essere loro vicini, mettersi nei loro panni e guardare alla Chiesa con i loro occhi, col loro punto di vista. Vanno curati così non solo gli aspetti sacramentali della formazione al Battesimo ma anche quelli pastorali. Se finora l’approccio ai genitori che chiedono il Battesimo per i figli è stato un po’ superficiale, ora va instaurato un legame forte e sincero, proponendo la nostra fede in Cristo quale essenziale motivazione di vita.

Parlando poi del “dopo-cresima” Don Paolo dice che va sfatata l’opinione che nella Cresima quasi ironicamente si veda una sorta di “servizio di leva obbligatoria” di cui liberarsi. Va fatto un grande lavoro di socializzazione per far apprezzare ai ragazzi lo stare insieme, altrimenti saranno esposti alla deriva delle mille proposte non certamente evangeliche nè cristiane che facilmente attirano gli adolescenti. Uno sforzo particolare deve essere posto nell’imparare a usare i mezzi di comunicazione moderni, con i social network, gli smartphones e internet.

Coi genitori dei ragazzi del Catechismo infine il dilemma è se portare avanti degli incontri o non piuttosto proporre un vero percorso, in parallelo alla formazione dei figli ai sacramenti così da affrontare anche gli stessi temi. Utilissimo alla vita parrocchiale – suggerisce Don Paolo – è l’oratorio, che in questi anni vede una grandissima domanda da parte dei genitori. Va dato mandato possibilmente ai genitori stessi, e Don Paolo ne ha avuto personale esempio nella Parrocchia della Natività dove era stata chiesta una sala proponendo un programma dettagliatissimo per quattro settimane da alcuni genitori che avevano così rivelato una specifica preparazione nell’animazione dei ragazzi, cosicchè la zona tra Via Gallia e Piazza Epiro aveva visto raccogliersi tantissimi ragazzi, bambini, ma anche nonni e genitori, nell’orario di apertura dell’Oratorio ricompreso tra le 11 e le 13 della domenica.

Il nostro Vescovo chiude donando al nostro Parroco un suo articolo editato nel 2010 che tratta proprio della corresponsabilità dei laici in una ecclesiologia di comunione.

Segue quindi un piccolo rinfresco per chiudere la serata salutando tutti cordialmente e più informalmente il nostro nuovo Vescovo, che abbiamo avuto così modo di apprezzare nella sua diretta franchezza, simpatia e coinvolgente umanità. Benarrivato, Don Paolo!

Giulia