Consiglio pastorale di padre Mariano: 12 giugno 2018.


Ultimo incontro, leggiamo il Vangelo: voi siete il sale della terra. Voi siete luce. Brano molto importante per chiudere l’anno, su cui riflettere laddove va preso coscienza il nostro ruolo di operatori nella parrocchia. Dobbiamo dare sapore, dare luce. Pensate ai cibi senza sapore, alle stanze senza luce! Portare gioia è il nostro compito, niente facce tristi negli evangelizzatori. La comunicazione della fede va fatta con la testimonianza, come persone che vogliono bene, come gruppo che si vuol bene e vuole bene nella gioia gli altri. Siamo operatori, quindi non solo parole, ma opere.  La preoccupazione degli operatori a mantenere separata la propria vita privata dalla vita spirituale porta a un calo della missione, a meno slancio. Dobbiamo invece vivere l’ entusiasmo della missione. Noi abbiamo risposto ad una chiamata: e ci siamo posti gratuitamente al servizio.

Guardiamo adesso i 9 anni di cammino:  progetti di cammino cristiano perché umano, progetti che hanno richiesto  accogliere ed ascoltare dentro e fuori la parrocchia. Questa  è stata una costante, accolti e ascoltati e accettati tutti e sempre senza pregiudizi. Siamo diventati amici. Abbiamo seguito il progetto diocesano anno dopo anno, sulla fede, sulla evangelizzazione, sulla famiglia, sugli adolescenti. Quest’anno ci siamo soffermati sulle malattie spirituali, e abbiamo trovato  nell’individualismo il peggior nemico. Ogni mese abbiamo rivisto il lavoro dei gruppi nel consiglio pastorale. Poteva essere più seguito dalla gente il sito, come pure il giornalino: questo il maggior rimpianto: la gente non guarda il nostro “sito” che probabilmente è il più bello e completo. La catechesi va bene. Quest’anno la formazione dei catechisti è avvenuta con le schede del Vescovo: Dio e Gesù, il prossimo anno ci sarà la Chiesa. Sono certo che un domani piano piano queste schede vi arricchiranno. Abbiamo avuto tre nuove catechiste e tre aiutanti giovanissime. I lavori di questi anni: l’altare, l’organo, il tetto, i confessionali. All’inizio siamo stati aiutati da parrocchiani benestanti, ora da tre-quattro anni siamo aiutati solo dalle elemosine dei poveri e dei pellegrini. Ma siamo contenti.  Ricordo i viceparroci, p. Iosif che ci dilettava con l’organo, p: Sebastian e ora p. Jean.   Padre Mariano termina dicendo: mi sono sentito accettato e amato, e anch’io ho amato TUTTI!

Solo un lamento: avevo sempre un aperitivo nel mio ufficio, perché aspettavo ogni giorno quelli che non conoscevo, peccato che sia avanzato tanto aperitivo!  Comunque ci saluteremo e ci diremo il nostro grazie reciproco a settembre.

 

Giulia.