Consiglio Pastorale del 9 ottobre 2018


Parrocchia di Santa Maria in Traspontina.

Consiglio Pastorale del 9 ottobre 2018

Ore 19:30.

Presiedono la riunione padre Massimo Brogi e padre Carlo Grosso.

Il nostro nuovo Parroco è arrivato il primo di ottobre e già si è ritrovato pieno di impegni. Si presenta: toscano, nato a Prato, ha trovato la sua vocazione al Convento di santa Lucia alla Castellina, sulle colline di Firenze, dove padre Agostino Bartolini, carmelitano, ha fondato il movimento laicale La Famiglia. Ha prestato servizio a Roma in Traspontina durante il grande Giubileo del 2000. Poi a Nocera Umbra, Trapani, al Carmine di Firenze; ancora a Roma, Sassari gli ultimi due anni, e adesso di nuovo qui. Il ruolo di Parroco è un’esperienza nuova, come pure questo è il suo primo Consiglio Pastorale da Parroco. P. Carlo, invece, che viene da San Martino ai Monti, è noto ai più, essendo di questa parrocchia e fresco di ordinazione proprio qui da noi. Anche per lui, quella di vice parroco, è una novità.

  1. Massimo chiede ai responsabili dei vari gruppi presenti in Parrocchia di presentarsi.

Rosella Giustini inizia, per il ramo femminile della Confraternita di 13 consorelle, poi Rosa Mary Maccione per il gruppo parrocchiale teatrale, ove responsabile della struttura è viceversa Alfonso Di Vito. Stefano Ferracuti è responsabile della Confraternita in toto (maschi e femmine) che conta su 25 partecipanti attivi sui 69 affiliati totali. La Confraternita è nata proprio nel 2000 grazie a padre Alberto Compagnucci. Per i Ministri Straordinari dell’Eucaristia, che sono 8, è presente come responsabile Franco Marconi. Francesco Pugliese conduce il gruppo dei Ministranti, tra i 7 ed i 12 anni, composto da 20/25 ragazzini con una partecipazione media alla Messa di una decina di loro. Angelo Vannozzi rappresenta il gruppo sportivo, di cui responsabile è Raffaele Fagano. Elisabetta Mercanti è responsabile sia del terz’ordine carmelitano e sia del centro Caritas, dove distribuiscono 120 buste di cibo e vestiti con 10 volontari, ma anche torte, caffelatte e uova sode un paio di giorni la settimana, ossia martedì alle famiglie e giovedì ai senzatetto. Brunella Rosso è responsabile del centro di ascolto, cui partecipano tre o quattro volontari e una volta alla settimana anche una psicologa. Laura Mancinelli rappresenta il marito Bruno Masci, che è responsabile dei tre gruppi neocatecumenali della Traspontina, con circa 60 persone che si riuniscono martedì e mercoledì sera, celebrando messa il sabato. Riccardo Baldi gestisce i rapporti con il Vicariato e partecipa al Gruppo Liturgico, Lorenzo Jesurum con la moglie Daniela fa l’accoglienza alle coppie che chiedono il battesimo per i figli, Mario Lucidi assieme a Roberto Scuccimarra si occupa di gestire il sito parrocchiale, poi Suor Rosa assieme a Suor Alice – francescane dell’Addolorata – al momento sono responsabili del coro parrocchiale, ma anche rappresentano le oltre 20 comunità di suore del territorio parrocchiale, con molti limiti dovuti alle varie attività svolte quali l’accoglienza del pellegrini, il servizio ai poveri con la distribuzione di cibo, l’insegnamento agli immigrati. Rosetta Pentrella è la responsabile della Segreteria della Parrocchia, Luciana Splendori è responsabile del Catechismo con 10 catechisti. Manca la rappresentante della Legio Mariae, seguita nella formazione da padre Patrick.

Il parroco prosegue quindi con l’esposizione prendendo le mosse dalla relazione del Vescovo vicario sul programma della Diocesi che si ispira alle parole che Dio rivolge ad Adamo: “Dove sei?” (Vedi il sito parrocchiale). Partendo dalla domanda che Dio fa ad Adamo, ma anche che tutti noi facciamo a Dio quando ci troviamo nelle difficoltà della vita e ci pare che Dio sia lontano, tutte le parrocchie di Roma devono interpellarsi ed iniziare un vero cammino di conversione e riconciliazione. Viene ricordato che il tema che ci guiderà a livello diocesano è la riconciliazione intesa anche nel senso ampio di cammino di fraternità. Nel nostro cammino, personale e comunitario, è importante cercare il rapporto personale col Signore; a tal proposito Padre Massimo, carmelitano, ricorda la Regola del Carmelo che (senza nulla togliere ad altre spiritualità) prima ancora di proporre le necessarie opere traccia una strada in profondità per favorire l’incontro con Gesù. Il senso di questa precisazione sta nel fatto che la strutturazione della parrocchia con le molte cose da fare è necessaria, ma sopra ogni cosa e attraverso queste cose, si deve creare fraternità e “sororità” per essere esempio vivo e concreto di amore reciproco;

Dice il Parroco: “A che serve attirare le persone da fuori se poi trovano una comunità fredda e divisa, piena di gelosie e litigi?” Che bello se a chi viene da fuori qualcuno chiedesse: “Che hai visto di particolare a Traspontina?” E questo rispondesse: “Ho visto persone che si voglio veramente bene!” Splendida evangelizzazione! E’ importante creare i modi per favorire la conoscenza reciproca; imparare ad ascoltare l’altro e così superare i pregiudizi e apprezzare le differenze. Nessuno si deve sentire migliore, perché ognuno è prezioso. Ogni servizio è prezioso e la diversità una ricchezza da guardare con gioia e rispetto: “diversità, sì; uniformità, no!” Il nostro nemico è l’individualismo, ed il parroco assieme al viceparroco è il responsabile dell’unità della nostra chiesa; ma tutti insieme siamo corresponsabili.

I ruoli servono per il servizio, e tutti siamo fratelli e sorelle; nel nostro operare si devono evitare i “compartimenti stagni”. La chiesa – diceva il Cardinale Vicario – deve essere una comunità cristiana e non un prestatrice di servizi, una scuola di fede nell’armonia: prima ancora di fare il bene, il nostro scopo sia vivere il bene così da darne testimonianza. Noi che siamo la Chiesa, popolo dei battezzati, siamo chiamati a dare testimonianza della possibilità di un modo diverso di vivere la vita: arricchita da un dono che viene dall’Alto e fondata nell’amore e sulla fede.

Padre Massimo e padre Carlo desiderano e sperano di incontrare spesso i parrocchiani, per creare un dialogo e far incontrare le persone in modo che si stringano relazioni profonde e durature.

Dice il Parroco: “Non facciamo progetti grandiosi (ma senza essere minimalisti): piccoli passi, ma solidi e significativi. Vorrei prendessimo come modello la prima comunità di Pentecoste che per noi è come un seme (perenne) da cui cresce la piantina, le fogli ed i rami… Vi propongo questo motto: “SERVIZIO, COLLABORAZIONE, DIALOGO e tanta UMILTÀ’”.

Padre Massimo puntualizza che questa comunità, dove erano un cuor solo e un’anima sola, va guardata senza ingenuità ma come mèta verso cui convogliare le nostre energie

Poi ricorda quello che padre Agostino Bartolini ripeteva negli ultimi anni della sua lunga vita:  “Coraggio, avanti!”, perché il Signore è con noi.

Qualcuno opportunamente interviene ribadendo la necessità di trovare momenti di preghiera comunitaria, magari approfittando, della Lectio Divina che si svolge in parrocchia e che attrae molte persone da tutta Roma.  Padre Massimo approva pienamente e aggiunge che sarebbe bello, anche, creare occasioni di formazione e preghiera – magari meno vistosi, magari anche in gruppetti – che si ritrovano costantemente nelle famiglie per poi ritrovarsi insieme a scadenza fisse per celebrare insieme l’Eucarestia e condividere il pasto. Una bella iniziativa questa che sarebbe da pensare anche per il Consiglio Pastorale in quanto raccoglie i rappresentanti di tutti i gruppi parrocchiali: incontrarsi spesso, stare insieme, condividere la vita di fede. Il Parroco ha sottolineato a più riprese che è necessario agire  secondo le reali possibilità, misurando le forze.

Ci si avvia verso la conclusione e P. Massimo dice che vuole incontrare i gruppi personalmente per conoscerli ed ascoltare problemi, progetti e necessità e si auspica che questa prassi di dialogo, prossimità e sostegno sia una costante dei prossimi anni.

Si conclude con una preghiera.

Giulia