PELLEGRINAGGIO A SAN GABRIELE


PELLEGRINAGGIO A SAN GABRIELE:
ma perché non sei venuto?!

Come sempre anche questo anno pastorale è iniziato con un pellegrinaggio per chiedere aiuto al cielo. Domenica 20 ottobre  siamo stati al Santuario di S. Gabriele dell’Addolorata sul Gran Sasso. 110  persone hanno partecipato a questo “inizio anno pastorale”. Sono mancati molti parrocchiani e mi è dispiaciuto, perché non si tratta di una semplice passeggiata, ma di una giornata piena di spiritualità e di fraternità. S: Gabriele ci ha regato una giornata stupenda: piena di sole, immersi in un passaggio tutto verde. Abbiamo mangiato quasi tutti “al sacco” ed è stato meraviglioso, sparsi su un prato sotto gli alberi.

Abbiamo passato quasi due ore con la spiritualità “passionista” di S. Gabriele: un santo giovane. Abbiamo pregato molto per gli anziani e i giovani e per tutta la parrocchia.

E’ una delle tante cose che non capisco della mia gente: ma come si  fa a mancare a questi appuntamenti!?

 

 

Un commento

  • Giulia Pellegrini

    Eccomi all’appello per un commento: il pellegrinaggio a San Gabriele ha presentato due aspetti per me bellissimi.
    Il primo è stato poter passare una giornata assieme agli amici della parrocchia: è stato bello poter fare conoscenza di nuove persone o approfondire nuove amicizie, soprattutto per me che abito a Borgo relativamente da poco, e non conosco tante persone da tanto tempo come è invece per molti parrocchiani. Il mio sogno nel cassetto è quello di riuscire prima o poi a farci adottare da qualche nonno o nonna volenterosi, che vogliano i nostri figli per neo nipotini!!!
    Il secondo punto importante è stato ascoltare la nostra guida, un Passionista appasionato (se mi scusate il facile gioco di parole….) che ci ha illustrato la scelta di vita di questo giovane frate, ricco e di famiglia notabile, che nell’800 ha lasciato tutto per amore di Gesù, affiancandosi alla Sua passione con rinunce e sacrifici corporali notevoli. Le veglie notturne, il cilicio, la preghiera costante, sono scelte difficili da capire nei tempi di oggi, eppure han reso il giovane Frate Gabriele un luminoso e lieto esempio per la sua comunità, che ne ha difeso la memoria anche nei difficili tempi della diaspora degli ordini religiosi del periodo successivo alla sua morte.
    Non conoscevo San Gabriele, eppure a vedere tutti quegli ex voto e le vestigia del suo passato mi è tornato il sospetto – ricorrente quando ho avuto a che fare con scelte ascetiche altrui – che la Vita vera sia quella e non la nostra, sempre di corsa e affannati dietro “la vanità”.