E. Boaga: dal giornalino n.2


Dalla vecchia alla nuova Traspontina

Dal giornalino n°2 – Dicembre 2010

Nel numero precedente si è ricordato che il trasferimento dalla vecchia sede alla nuova della Traspontina avvenne in forma solenne l’8 febbraio 1587. Ricordiamo ora questo avvenimento

Agli inizi di febbraio di quell’anno 1587, essendo quasi terminati i lavori della chiesa (ad eccezione del coro, sagrestia e capitolo), si pensò dai Padri della Traspontina di procedere all’inaugurazione solenne della nuova chiesa. Informato di ciò papa Sisto V diede la sua approvazione e il 6 febbraio, con la bolla Collaudemus omnes, invitava tutto il clero e il popolo di Roma a partecipare alla festa.

Stabilita la data per l’8 dello stesso mese di febbraio, vennero fatti i preparativi necessari. La festa si aprì con una solenne processione che partiva dalla vecchia Traspontina e terminava alla nuova. In testa al corteo procedevano solennemente rivistiti delle cappe bianche i religiosi carmelitani dei conventi romani e di conventi delle vicinanze. Seguiva poi, sotto un ricco baldacchino, il priore generale dell’Ordine, Giovanni Battista Caffardi, che portava il SS.mo Sacramento. Quindi anch’essa posta sotto un ricco panneggio, era la venerata immagine di Maria, sorretta da alcuni carmelitani, mentre appresso «altri religiosi a tal effetto disposti» che portavano «le reliquie più insigni dei santi martiri Basilide, Tripodio, e Magdalo; la testa del gran padre de monaci dell’Oriente S. Basilio, il Crocifisso, che parlò agli Apostoli Sancti Pietro e Paolo, le due Colonne alle quale essi furono flagellati e tutte le altre gloriose reliquie di quante ne era stata arricchita la loro prima chiesa». Alla processione che si snodava devotamente e con calma, si aggiunsero vari cardinali, tra cui il protettore dell’Ordine Domenico Pinelli e Ippolito Aldobrandini (divenuto poi papa Clemente VIII). molti nobili e il popolo.

Giunta la processione nella nuova chiesa, «nobilmente apparata per quella pompa», le varie reliquie ed oggetti trasportati dalla vecchia chiesa, furono collocati ai rispettivi posti, mentre la venerata immagine della Madonna era posta all’altare maggiore.

La cronaca aggiunge anche il particolare degli onori militari tributati da Castel S. Angelo che si univa al suono delle campane: «la soldatesca si schierò nel Castello, e la salutò con lo sparo di moschettaria e del cannone». Così «mescolandosi con l’allegrezza la divotione fu quel giorno più festivo alla città di Roma che non sono i giorni dell’entrata solenni de Principi».

Quasi a chiudere le feste, pochi giorni dopo, il 13 aprile, Sisto V con un’altra bolla, la Religiosa SanctorumPontificum, dichiarava la nuova Traspontina sede di Titolo Presbiterale Cardinalizio e il primo cardinale preposto fu nominato lo spagnolo Giovanni di Mendoza il 18 ottobre 1589.

Con il trasferimento della chiesa dalla vecchia sede alla nuova, venne anche trasferita la cura delle anime. Ultimo parroco dell’antica Traspontina e primo parroco della nuova fu p. Teofilo Paterno di Cremona, che morì il 3 agosto 1588. Il quel tempo la designazione e la eventuale rimozione del parroco era fatta ad arbitrio dal priore generale dell’Ordine, con l’approvazione da parte del cardinal vicario, osservando le disposizioni del Concilio di Trento.

Dopo varie insistenze, la Traspontina riebbe il fonte battesimale nel 1693. La collocazione di esso nella cappella della Pietà, allora dedicata a s. Carlo Borromeo, avvenne il 21 marzo, che era sabato santo, alla presenza di p. Juan Feyxoo de Villalobos (priore generale dell’Ordine).

 

p. Emanuele Boaga