IL NOSTRO GIUBILEO


I ragazzi dei gruppi Cresima e dopo Cresima

della nostra parrocchia

si raccontano

“IL NOSTRO GIUBILEO”

“ Signore Gesù Cristo….

…..manda il tuo Spirito e consacraci tutti con

la Sua Unzione perché il Giubileo della Misericordia sia

un anno di grazia del Signore

e la tua Chiesa, con rinnovato entusiasmo,

possa portare ai poveri il lieto messaggio, proclamare ai prigionieri

e agli oppressi la libertà

e ai ciechi restituire la vista”.

Si conclude così la bellissima preghiera che Papa Francesco ha scritto per il Giubileo della Misericordia…..

E proprio di Giubileo parliamo oggi, in questo sabato caldo e assolato di un insolito aprile, ai nostri ragazzi di catechismo, che si stanno preparando al sacramento della Confermazione…..giovani discepoli, impegnati nell’importante e gioioso compito di testimoniare Gesù per tutta la loro vita!

E in questo clima di gioia ci apprestiamo a dare inizio al nostro pellegrinaggio giubilare.

Dopo un lungo percorso con l’autobus per le strade trafficatissime della capitale, raggiungiamo, come prima meta  la Scala Santa e qui, dopo aver ascoltato  Rita, la nostra catechista e insostituibile organizzatrice, che ha spiegato il motivo e il significato di questa giornata, meditiamo i primi due atteggiamenti della Misericordia: il giudizio e il perdono.

Padre Sebastian ci legge il passo del Vangelo dove San Luca ci racconta dell’adultera: una donna che ha sbagliato, è vero, come tutti, del resto! Ma Gesù non la identifica con il suo sbaglio, con il suo peccato perché lei ha un nome, una storia, anche la dignità di sbagliare e di redimersi, di cambiare, di migliorare. Gesù la perdona senza condizioni e la restituisce alla vita come è giusto che sia!….questa la Misericordia che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati, per sempre, nonostante il limite del nostro peccato!

I ragazzi sono attenti, e decidono di salire in ginocchio i ventotto gradini… proprio come Gesù, (così la tradizione ci tramanda e la nostra catechista Ambretta sapientemente ci spiega), che salì questa scala, percosso e sanguinante, per accedere al palazzo di Pilato, il governatore romano di Gerusalemme. Essa dunque rappresenta l’inscindibile legame che stringe Roma l’Eterna con la terra che è la più Santa del mondo! Ed Elena, anche lei santa, madre dell’imperatore Costantino, volle collocare la scala nel Patriarchium lateranense e farne dono all’allora Vescovo di Roma Silvestro I.

Recitiamo con devozione alcune preghiere e fra queste quella preghiera umile e semplice del “poverello di Assisi”, grande nel suo nome, tanto grande che anche il nostro Papa ha deciso di sceglierlo….”…fà di me Signore lo strumento della tua pace….” un messaggio straordinario, quasi destabilizzante, che colpisce il cuore di tutti ed anche i nostri piccoli discepoli ne rimangono stupiti.

“Possiamo portare davvero l’amore dove la gente si odia, o mettere pace tra le persone che litigano… e perdonare davvero chi ci offende tanto?” mi domanda Margherita. “Se lo vogliamo davvero, se ci crediamo davvero allora siamo capaci di fare tutto questo…” risponde John Carlo…un grazie immenso al mio giovane amico… non avrei saputo fare di meglio!!!

Attraversiamo la strada e siamo alla Basilica di San Giovanni, la Cattedrale di Roma, “mater et caput” di tutte le chiese del mondo. Ad accoglierci è Monsignor Rosario Colantonio, Canonico della Basilica. E’ lui a spiegarci con chiarezza la storia di questa importante Chiesa che domina imponente e maestosa sul Colle Celio. Entrando nella Basilica siamo subito colpiti dalla solennità delle  cinque navate e dalla particolarità del pavimento con i mosaici, autentico dell’epoca medioevale. Camminando nella navata centrale vediamo le statue dei dodici apostoli posizionate nelle nicchie ricavate nei pilastri.

Monsignor Colantonio ci consente di entrare in una cappella dove poter  concludere il nostro cammino. Qui meditiamo il terzo atteggiamento della Misericordia: il dono… e parlando di amicizia, fedeltà, accoglienza, generosità, solidarietà… in poche parole quanto di più grande possiamo donare con amore ad una persona davvero cara, i ragazzi si scambiano dei piccoli mattoncini che formano la Porta Santa, ma anche la porta del nostro cuore che si apre perché possiamo ricevere un dono e donare a nostra volta a chi sentiamo più vicino. E così Francesco dona il suo mattoncino e un foglio dove ha scritto un pensiero al suo amico Samuele; Sofia fa il suo dono a Giulia; Eleonora dona il mattoncino e il suo candido e dolcissimo sorriso a Claudia, la sua catechista….. ad un ad uno tutti i mattoncini vengono donati, un po’ sul serio e un po’ sul faceto….lo sappiamo bene …quando si tratta di bambini non manca mai la semplicità e l’allegria! Ma proprio per questo Gesù li amava tanto!!!!!

Usciti dalla Basilica ci si avvia alla Parrocchia di San Martino ai Monti dove è anche la sede della Provincia Italiana dei Carmelitani, per un meritato momento di condivisione e di gioco. Prima di ripartire abbiamo visitato uno dei luoghi più belli e affascinanti di ciò che possiamo trovare al di sotto delle chiese di Roma, il “Titolo Equizio” uno dei primi luoghi di preghiera e di celebrazione Eucaristica fine  III sec. inizi IV .

E sull’altura verdeggiante di Colle Oppio ha termine questa giornata particolare, dedicata alla preghiera ma non solo…. fa bene stare insieme, parlare, vivere momenti di gioia, di riflessione e di silenzio… anche nel chiasso, nel frastuono e nella confusione di questa città carica di mille problemi, è vero, ma sempre pronta ad  accogliere  proprio tutti…

Bene ha fatto il papa venuto dai confini del mondo a scuoterci, ad osare, a richiamare tutti in questo immenso Giubileo! 

                                                                                     Lucetta

 

Qui sotto a ricordo una breve gallery-foto alla Basilica Lateranense e alla Scala Santa..