IL NOSTRO CENTRO DI ASCOLTO


IL NOSTRO CENTRO DI ASCOLTO

(Un’esperienza formativa)

Nel mese di marzo sono stati organizzati dalla Caritas di Roma per la XXXII e la XXXIII Prefettura –  tra le quali è compresa la Parrocchia di Santa Maria in Traspontina – cinque incontri tenutisi presso la parrocchia di Sant’Ambrogio.

Destinatari degli incontri sono stati gli operatori già attivi nei singoli Centri di ascolto parrocchiale e nuovi operatori desiderosi di prendere parte al Centro di ascolto già costituito o di nuova costituzione.

Anche la nostra parrocchia è stata presente e ha contribuito alla riflessione e all’impegno. Ecco quindi una breve sintesi di queste giornate, alle quali faranno seguito altri appuntamenti.

Due sono stati gli obbiettivi da raggiungere, secondo l’intenzione degli organizzatori:

*dare suggerimenti ai partecipanti, utili per orientarsi meglio nel servizio di ascolto e di aiuto alle persone ed alle famiglie in difficoltà “rendendo testimonianza della carità attraverso la sollecitudine comunitaria e fraterna, il riconoscimento della dignità e la promozione della potenzialità delle persone”; con l’aiuto di alcune riflessioni e citazioni evangeliche.

* conoscere e condividere le difficoltà e poi il modo  in cui molte parrocchie hanno strutturato il lavoro di cooperazione e di rete diocesano; capire come le stesse si sono organizzate per qualificare il proprio centro di ascolto e creare un collegamento efficace, quindi anche telematico, tra i vari centri sul territorio.

 Partecipando a questi incontri abbiamo approfondito e riflettuto su alcuni valori comuni:

Il Centro d’Ascolto è il “luogo della comunità dove la testimonianza della carità si realizza tramite la relazione d’aiuto”.

Ogni centro coglie le indicazioni del magistero della nostra Chiesa, proponendosi come il segno autentico di quest’ultima verso i poveri; è l’icona dell’amore di Gesù che si serve di noi per fare comprendere agli altri questo amore; è un centro di prossimità, dove l’uomo ascolta Dio nell’uomo e dove l’ascolto dell’uomo e delle sue sofferenze si può trasformare nell’ascolto di nostro Signore Gesù.

*Il fulcro e la metodica dell’attività del Centro di Ascolto è il lavoro praticato in èquipe;  solo utilizzando questa modalità operativa si può dire che è davvero in atto un’attività di Centro di Ascolto, intendendo quest’ultimo come la vera espressione di una comunità cristiana.

Lavorare insieme in modo ecclesiale, richiede umiltà e disponibilità, perché agendo in gruppo, occorre richiedere agli altri operatori un giudizio sul proprio operato ed essere disponibili ad accettare correzioni ed indicazioni.

Solo così facendo, anche gli stessi operatori ritrovano i valori del rispetto e dell’aiuto reciproco e ne possono trarre un grande giovamento, sul piano della propria crescita personale e spirituale.

*L’equipe, nel suo insieme, garantisce l’ascolto, la valutazione delle necessità, delle priorità per gli interventi e la programmazione delle modalità in cui questi ultimi devono svolgersi.

*Nell’ambito dell’equipe ogni operatore assume il ruolo che sceglie e svolge i compiti che gli vengono assegnati e si tiene conto sia dei bisogni degli utenti, sia delle esperienze e capacità personali.

Nel corso degli incontri si sono avuti interessanti contatti e scambi di esperienze e di idee con le altre persone e gruppi che operano nel campo dell’assistenza sociale.

Sono infine intervenuti alcuni rappresentanti dell’assistenzialismo istituzionale, che hanno illustrato i servizi prestati dalla municipalità cittadina e dalle associazioni a sostegno delle fasce deboli e bisognose e hanno offerto la disponibilità a collaborare in rete.

Hanno relazionato e dialogato con i partecipanti, anche alcune rappresentanti di altre strutture di volontariato, soprattutto per illustrare l’attività di sostegno e promozione sociale svolta a favore delle persone senza tetto, quali la LA.VA. e la Comunità di Sant’Egidio.

Brunella e Carla