Incontro sulla adolescenza del 18 marzo.

I doni sono il quarto linguaggio d’amore per gli adolescenti. Mai far capire che non è meritato il dono che gli facciamo, che perderebbe il suo valore, mentre donare è condividere amore. Va celebrato l’atto del dono, quasi con una liturgia, e non deve essere come un baratto per ottenere qualche cosa. Deve esprimere “tu mi stai a cuore”. Troppi doni portano al materialismo? Il quotidiano deve vivere il dono come un momento emozionante, importante, non consumistico. Il dono deve portare il bene al figlio, bisogna sceglierlo non per noi, per farci stare a posto con la coscienza, ma per il loro bene. Se viene rifiutato, occorre farsi delle domande sul perché, in quanto il rifiuto è un segnale forte. Donare ha valore intrinseco, affettivo. I doni falsi sono quelli di chi non ha tempo, dei genitori assenti, e non riempiono il serbatoio di amore. Va spiegato il dono, è necessario sia accompagnato al dono del tempo e dell’attenzione. Gli adolescenti hanno bisogno di amore, e va fatto crescere con tutti e 5 i linguaggi dell’amore che stiamo scoprendo, pure se prevalentemente con il linguaggio più richiesto. Deve essere espressione completa, con ascolto, attenzione, tempo e pure cose concrete.
Padre Mariano ci manderà il testo del corso via mail, e nel prossimo incontro cercheremo di capire il nostro figlio concretamente quale predilige, oltre a scoprire il quinto linguaggio, quello dei servizi. Ci sono poi dei dati di fatto da tenere presenti.
Lo stato d’animo è molto mutevole nell’adolescenza, ed è naturale. I ragazzi hanno un enorme desiderio di indipendenza ed è normale. Vogliono creare una personalità ed identità propria, ed è normale. Va vigilata la loro crescita. Sono spesso arrabbiati e critici, non abbiamocene a male. Ciò che erano da bambini può essere cambiato, il loro linguaggio può essere lo stesso oppure no,  e va verificato.
Ci rivediamo domenica 15 aprile sempre alle 12.

 

Giulia