Tendiamo una mano a chi ne ha bisogno


Tendiamo una mano a chi ne ha bisogno.

La Via Crucis percorsa insieme venerdì scorso riguardava le tappe della sofferenza e della morte di Gesù. Ci ha fatto riflettere sul sacrificio del Nostro Signore Gesù che ci ha salvato e donato la vita. Questo Suo immenso sacrificio ci ha fatto conoscere il vero significato di donare qualcosa agli altri.

La Via Crucis ci ha fatto meditare su tutti gli eventi della passione di Cristo Gesù: Egli fu flagellato, disfigurato, costretto a mettere la corona di spine sulla testa, a portare il peso della croce sulle spalle fino al Golgota, e condannato a morte. Ironia della sorte, Egli subì tutte queste crudeltà e cattiverie degli uomini per amore verso gli uomini, cioè tutti noi.

Tuttavia, oltre a riflettere sulla passione e morte di Gesù, la Via Crucis ci dà la gioia di pensare alla vita, perché Gesù è risorto dai morti. La Sua resurrezione è il simbolo della Vittoria sulla morte e fonte di gioia, speranza e vita per tutta l’umanità.

La Via Crucis mi ha ricordato un’altra volta che ci sono tante persone e tante situazioni nelle nostre case e nelle nostre comunità, dove i nostri fratelli soffrono, soffrono perché sono vittime dell’indifferenza nostra, che combattono le malattie e che, spogliati di ogni dignità, subiscono soprusi. Molte sono le occasioni, in cui noi possiamo dare una mano ai nostri fratelli bisognosi, ma non cogliamo questi attimi perché siamo troppo invasi dalle nostre faccende quotidiane. Pertanto, come sul Golgota, tra la folla oltraggiante, a tradire Gesù, talvolta, ci siamo pure noi quando, pur vedendo, ignoriamo i bisogni dei più deboli e, pur potendo, non aiutiamo chi ne ha bisogno.

La croce e morte di Cristo ci insegna che solo nel dare e donare saremo veri discepoli di Gesù. Solo così capiremmo il vero senso dell’amore infinito con il quale Gesù ha dato e da sé stesso quotidianamente per ciascuno di noi. Solo così capiremmo che dopo la morte c’è la resurrezione. Infatti, la resurrezione di Gesù è la promessa della luce e della glorificazione, dopo le tenebre e l’umiliazione.

 

Divya Christopher